Il fascino della Divina Costiera al profumo di limone incanta New York. Il Caffè Dante di New York ha ospitato l’evento A Taste of Italy, una celebrazione del gusto italiano, della tradizione, della bellezza.
Dal Greenwich Village, dove Dante apre le porte appunto nel 1915, a Ravello, il filo è diretto ed elegantissimo grazie al Caruso, a Belmond Hotel. In questa tre giorni di bandiera italiana e stelle e strisce, il Caruso di Ravello, grazie ad Alfonso Pacifico, Managing Director e Director of Special Projects per Belmond, che ha colto l’invito dei proprietari del locale, ha esportato in terra americana tutta la sapienza e l’accoglienza, oltre ai sapori, non solo del celebre hotel a cinque stelle lusso, ma soprattutto di un’intera Regione e di una Nazione.
Emissari del gusto, ambasciatori di tale calore e accoglienza, Tommaso Mansi, Bar Manager del Caruso e il collega Luigi Gallo che per tre giorni hanno sorriso, mixato, raccontato, rappresentato e ricordato i momenti vissuti a Ravello agli ospiti newyorkesi della struttura che sono intervenuti all’evento.
Gli ingredienti, oltre ad una straordinaria passione, all’amore per il Caruso e al talento, sono un acquerello della Costiera Amalfitana: sfusato, olio di oliva, Mediterraneo, i tramonti che infiammano i Monti Lattari e si riversano tra le bifore dello spettacolare Loggiato Bar dell’Hotel Caruso, dove, ogni sera, Tommaso e Luigi raccontano l’Italia con il loro talento.
Così, fra una folla di turisti, curiosi, clienti affezionati del Caruso, giornalisti ed esperti, si sono consumati tre giorni di incanto che sono diventati una promozione non solo della struttura ma di uno stile di vita e di una sapienza che continuano ad ammaliare senza tempo.
“La nostra storia ha un sapore inconfondibile” –commenta Alfonso Pacifico, Managing Director della struttura – e da questo sapore si è attratti e irrimediabilmente conquistati. Siamo onorati della collaborazione con il Caffè Dante e ci auguriamo di trasformarla in un appuntamento fisso. Il Caruso non promuove soltanto sé stesso, l’eccellenza e la professionalità di un team coeso e talentuoso, ma un intero territorio, fucina di prodotti straordinari e di una dedizione congenita all’accoglienza che ci identifica nel mondo”.
Alcune foto raccontano il Caffè Dante di New York in bianco e nero: due uomini, probabilmente ospiti, i sigari ed i sorrisi, le sedie in vimini, la scritta 1915 che troneggia sull’ingresso e inquadra il periodo ed il fascino. A questa cartolina amarcord, Little Italy e macchine scure, si sovrappongono gli sfusati amalfitani che sprizzano il giallo della Costiera e di Ravello, il tintinnio di bicchieri ed il luccichio dei vetri e degli specchi che gareggia con le luci sempiterne della Grande Mela.Una tradizione che sa di legno, imbottigliamento, sugheri e talento, arriva intatta e si confonde con le curve impossibili che da Amalfi, da Positano o da qualsiasi altra perla, inerpicandosi, arrivano fino a Ravello, ai 365 metri sul livello del mare probabilmente più famosi al mondo.
E volendo usare una suggestiva metafora, per la prima volta il viaggio di Dante si è svolto attraverso un solo Regno e si è condensato in una sola Cantica: il Paradiso.