Il ministro della salute Orazio Schillaci annuncia la depenalizzazione del reato per gli errori medici, provando a dare una risposta al profondo disagio che i professionisti vivono oggi. Spesso vengono additati come strumenti per avviare i procedimenti di risarcimento danni fatti da una serie di società in cui sono coinvolti anche avvocati che, con modalità talvolta non sempre molto lecite, spingono i cittadini ad avviare il procedimento penale nei confronti del servizio sanitario nazionale.
Nel processo penale le indagini sono a carico dello Stato; il che significa che il cittadino non deve anticipare le risorse per tutti i rilievi di carattere tecnico di ufficio o di parte. Questi atti vengono poi utilizzati sul piano civilistico per chiedere il risarcimento del danno biologico eventualmente subito: diventa così un modo per ridurre i costi come parte civile che si costituisce contro il sistema sanitario nazionale. La depenalizzazione è un primo grande passo per fermare l’esodo dei sanitari ed avere maggiore attrattiva per la professione. In Italia si assiste ad un vero esodo di malati verso il nord a partire dal sud e dalle isole. Secondo il Censis il 54% dei pazienti emigra verso poli specializzati e il 21% a causa delle liste d’attesa. Le regioni che attraggono dal punto di vista sanitario sono la Lombardia, l’Emilia Romagna ed il Veneto. Dal Sud partono anche i piu’ piccoli verso gli ospedali di Roma, di Genova e di Firenze. Il costo della migrazione sanitaria dal Mezzogiorno è stato di 103,9 milioni di euro.