Nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura partenopea per il delitto di Mergellina, è stato sequestrato il telefonino del migliore amico di Francesco Pio Valda, in cella a Secondigliano con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso. Si vuole fare chiarezza sull’omicidio di Francesco Pio Maimone, ucciso per caso al termine di una lite tra due gruppi di ragazzi malviventi. Gli inquirenti sono sulle tracce della rete di fiancheggiatori che hanno provato a cancellare le prove e hanno aiutato il giovane subito dopo il delitto, portandolo in un appartamento ritenuto sicuro, nell’estrema periferia orientale della città. Gli inquirenti vogliono capire quante telefonate ci sono state tra di loro, ma anche con altri possibili suggeritori o amici, nel tentativo di far sparire ogni traccia di quella notte. Pochi giorni fa il blitz, l’accusa è di favoreggiamento aggravato dal metodo camorristico. Il sequestro del telefono è stato effettuata in vista dell’udienza del Riesame in programma domani. Il presunto assassino, difeso dall’avvocato Antonio Iavarone, si è avvalso della facoltà di non rispondere, al garante dei detenuti Samuele Ciambriello, Valda ha dichiarato di essere estraneo al delitto e che la pistola era a salve. La difesa è pronta a chiedere la scarcerazione. Ecco perchè si sta procedendo con i riscontri esterni, con il telefonino del suo migliore amico per avere tutti i riscontri da portare davanti al giudice.