Da 80 fino a 300 euro. A tanto ammonta l’aumento della tassa sui rifiuti, la Tari, per famiglie e imprese stando ad una simulazione realizzata dall’ Unione giovani commercialisti di Napoli. Una vera e propria stangata che varia a seconda che si tratti di una utenza commerciale o domestica ed in base alla metratura. I motivi dell’aumento sono diversi, dall’incremento del costo per lo smaltimento dei rifiuti ad una evasione record. Solo quattro napoletani su dieci pagano la tassa sulla spazzatura. Negli ultimi 10 anni sono stati persi ben 770 milioni. Ed ancora, la giunta Manfredi ha messo mano, cosa che non si faceva da quattro anni, ad un aggiornamento dell’anagrafe. Da questo controllo è emerso che diversi cittadini dovevano essere depennati in quanto defunti e che numerosi titolari di esercizi commerciali erano del tutto sconosciuti all’anagrafe in seguito a cambi di residenza effettuati. E mentre il malcontento per questo aumento inatteso inizia a farsi sentire, il Comune chiarisce che si è trattato di un incremento obbligatorio per legge in quanto dal 2019 le tariffe non venivano aggiornate. Inoltre da Palazzo San Giacomo fanno sapere che per compensare l’aumento, alle famiglie in regola con la Tari, verrà conferito un bonus energetico. L’aumento scatterà con il saldo dell’ultima rata della tassa a dicembre.