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Il sindaco Manfredi sulla questione San Carlo invita alla calma ed è deciso ad aspettare che il decreto legge che dal primo giugno manda in pensione il manager 70enne francese, passi all’esame del Parlamento. Il massimo partenopeo è nel caos per l’agitazione di musicisti e tecnici che minacciano di bloccare gli spettacoli.
Sessanta i giorni fissati per rendere definitive le nuove regole, altrimenti si torna a quelle vecchie: in questo caso Lissner resterebbe fino ad aprile 2025, cioè fino alla scadenza naturale del suo contratto. Una possibilità che al momento Manfredi non si sente di escludere completamente. Infatti, il decreto legge non è ancora stato convertito. Si deve attendere dunque, tutto è rimandato. Niente avvisi pubblici e nemmeno chiamate dirette per l’incarico di sovrintendente, ma anche niente assunzioni dei precari. Sono già due le esibizioni in scena senza il coro e l’orchestra. Oggi i tecnici si riuniscono in assemblea, e tutti minacciano altre proteste, persino di far saltare «Anna Bolena», l’8 giugno. Manfredi è pronto a confrontarsi con i loro rappresentanti, ma la linea resta quella della cautela. Diversa la posizione del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, spiega il suo consigliere Luciano Schifone, che ammette “Guardiamo con attenzione a questa esplosione di proteste al San Carlo, come non si verificavano da anni, anche il ministro è preoccupato”.

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