Terzo sciopero al teatro San Carlo di Napoli. Dopo Pretty Yende e Nadine Sierra andate in scena solo con il pianoforte, Maria Agresta che ha cantato senza coro, ieri sera è stato annullato il Don Chisciotte della Mancia di Paisiello, in scena con gli allievi dell’Accademia dello stesso lirico che prevedeva sul podio Diego Ceretta e Eleonora Gravagnola. Sulla decisione adottata pesano le incertezze sul futuro dello storico Teatro napoletano, il problema della stabilizzazione dei precari, e non ultimo anche il destino della soprintendenza. Intanto, tra mercoledì e giovedì, a Palazzo San Giacomo è fissato un appuntamento tra il sindaco Manfredi, presidente della Fondazione del Teatro di San Carlo, e i sindacati. I lavoratori puntano il dito contro la crisi aperta in un momento in cui il San Carlo faceva brillare in particolar modo la sua reputazione internazionale e si avviava a completare la pianta organica, mettendo anche in campo accordi sindacali, ovvero un’integrazione salariale cui si aspirava da tempo. Artisti e maestranze hanno proclamato da giorni lo stato di agitazione, perché sono stati traditi gli impegni presi dal sovrintendente francesce Lissner prima che il governo decidesse di rimandarlo a casa anticipatamente rispetto alla scadenza del suo contratto. Il primo cittadino invita al buonsenso i lavoratori. Le assemblee dei lavoratori del teatro San Carlo hanno espresso una posizione chiara, seppur non unanime. E la protesta continua, l’8 giugno potrebbe saltare l’importante appuntamento con “Anna Bolena”.