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Il problema degli alberi pericolanti e del verde abbandonato affligge Posillipo. Dopo la caduta di un arbusto in via Tito Lucrezio Caro, che è stata chiusa al traffico con dei blocchi di cemento, anche altre strade del quartiere denunciano l’incuria del verde

Il problema degli alberi pericolanti e del verde abbandonato affligge Posillipo. Dopo la caduta di un arbusto in via Tito Lucrezio Caro, che è stata chiusa al traffico con dei blocchi di cemento, anche altre strade del quartiere denunciano l’incuria del verde. È nata così la protesta di un ragazzo, Ruben D’Agostino, che ha deciso di trasformare i tronchi degli alberi tagliati tra via Boccaccio e Viale Virgilio in installazioni artistiche fasciando i tronchi con una carta speciale. Le fasce colorate e vistose sono ispirate al culto di Madre Natura attraverso i simboli delle religioni mistiche espresse dalle maschere polinesiane e dai riti dei nativi americani, dell’Africa, dei Maya e degli Aztechi.

Poi un pizzico di napoletanità: con la presenza dei numeri 40 e 52 che indicano gli alberi e la terra. Una protesta per attirare l’attenzione sul degrado della zona e per ricordare quanto sia importante il rispetto del verde. La distesa dei tronchi posillipini era già stata già denunciata da Ruben nel novembre scorso con la “strage di alberi”, un’altra installazione ovvero la creazione di un cimitero di croci bianche apposte su ogni tronco reciso. Ad oggi, nulla è cambiato. Insomma un’iniziativa originale con l’obiettivo di riqualificare uno dei quartieri fiore all’occhiello di Napoli.

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