All’età di 86 anni è morto alle 9,30 Silvio Berlusconi dopo essere stato ricoverato al San Raffaele di Milano da venerdì scorso per accertamenti legati alla leucemia di cui soffriva. Questa mattina in ospedale, dove già si trovava Marta Fascina, sono arrivati i suoi cinque figli e il fratello Paolo. E’ difficile riassumere le sue potenzialità, le sue capacità, la sua lungimiranza. E’ stato l’uomo più facoltoso del Paese, ma non era nato ricco, l’enorme agiatezza se l’era costruita da solo e negli anni ha indotto più di una Procura a vederci chiaro. Nel 1975 fondò la Fininvest, aprendo la via di un impero televisivo e finanziario. E’ stato presidente del Milan e poi del Monza, fondatore del partito Forza Italia, tre volte premier, è stato imputato in 36 processi. Riusciva a conquistare con il suo sorriso, stregava per la sua simpatia istintiva e bugiarda. Raccontava le barzellette, mostrava vicinanza alla gente comune. La sua grande passione per le donne spesso lo ha condannato nella vita privata e in quella giudiziaria. Dopo la prima moglie Carla Elvira Lucia dall’Oglio dalla quale ha avuto Marina e Pier Silvio, il Cavaliere si sposo’ con l’ex attrice Veronica Lario e dalla loro unione sono nati i tre figli, Barbara, Eleonora e Luigi. La coppia si separa nel 2009 e proprio in quell’anno Veronica Lario stigmatizza il comportamento del marito (allora presidente del Consiglio) che si recò a Napoli per festeggiare il compleanno di Noemi Letizia. Francesca Pascale è stata la sua penultima fidanzata, l’attuale compagna è Marta Fascina deputata di Forza Italia. Si iscrisse alla P2. Coltivò rapporti solidissimi con i socialisti di Bettino Craxi. Nel ’93 lo strappo. Tangentopoli, a cui le sue tv hanno inizialmente dato sostegno poi Berlusconi fiuta il pericolo, si sente minacciato e nel 1994 Berlusconi fonda Forza Italia. Si presenta alle elezioni. Vince. E’ l’atto fondativo della seconda Repubblica. Promette un milione di posti di lavoro, un nuovo sogno. Creandosi una schiera di fedelissimi per cui il Cavaliere – come era soprannominato grazie a un titolo ottenuto nel 1977 – era un punto di riferimento importante e ai suoi comizi cantavano “meno male che Silvio c’è”. Dominato dall’ossessione di fare colpo, trasforma la sua villa di Arcore in una specie di reggia. Silvio Berlusconi nel bene e nel male è stato lo specchio di mezzo secolo di storia del nostro paese.