Il 118 ha perso 50 medici negli ultimi 3 anni di cui 15 nell’ultimo anno e 4 nelle ultime settimane. La fuga dei camici bianchi dalle ambulanze continua. In molti stanno passando alla medicina generale dove lo stipendio è più alto, le condizioni di lavori migliori e soprattutto dove il rischio di subire aggressioni si abbatte notevolmente. Far quadrare i turni è diventato impossibile spiega Giuseppe Galano responsabile della centrale del 118 a Napoli. Fermare questa emorragia è di fondamentale importanza per garantire una adeguata assistenza alla cittadinanza. Una situazione complessa che si riversa inevitabilmente oltre che sui cittadini anche sugli ospedali. L’assenza del medico a bordo delle ambulanze non consente infatti di poter fare una diagnosi e curare il paziente in loco. Tutte le ambulanze sono così costrette a raggiungere i pronto soccorso aumentando l’afflusso di persone e il conseguente carico di lavoro per i medici. L’unico modo per far fronte a questa difficile situazione che stressa i medici in servizio al pronto soccorso senza garantire alla cittadinanza una adeguata assistenza è inserire sin da subito incentivi professionali ed economici oltre che modifiche ai turni di lavoro e alle mansioni che devono poter ruotare. Se non si provvederà immediatamente, spiega Galano, si continuerà ad assistere ad una migrazioni di camini bianchi verso la medicina convenzionata e il privato.