Il mare a Napoli si sta ritirando. Un fenomeno che sta interessando anche altre regioni, come la Toscana o la Sicilia, e che sta facendo registrare ansia e preoccupazione. Ad esempio la Gaiola ha guadagnato più di tre metri di spiaggia rispetto ai periodi precedenti. Ma è anche il caso della così detta “mappatella Beach” e più in generale appare evidente la distanza tra i segni lasciati dall’acqua in precedenza e il suo attuale stato, in particolare se si guarda Castel dell’ovo, la cui parete prima coperta dal mare è ora completamente visibile.
Dunque a cosa è dovuta la situazione? Le preoccupazioni che mettono in relazione il fenomeno con il riscaldamento globale e l’emergenza climatica hanno fondamento? La risposta è no. All’origine di tale situazione ci sarebbero diverse cause, tutte di carattere naturale. La prima è la bassa marea astronomica che rimanda dunque agli influssi che la luna, come qualsiasi corpo celeste in grado di esercitare forza attrattiva, ha sulle maree.
Seconda causa è il così detto l’effetto barometro inverso. In sintesi, il mare è spinto verso il basso dalla pressione atmosferica. E infine la terza causa è dovuta a una peculiarità del nostro territorio: il bradisismo, che agisce soprattutto nell’area flegrea. La concomitanza di queste cause è all’origine dello scenario attuale che quindi possiamo definire del tutto naturale e che non deve destare particolare preoccupazione.