Pompei mette in mostra D10S accanto alla Madonna. Un’artistica contaminazione tra la fede e la passione, tra il tifo e la devozione. Un viaggio che tra immagini e memorabilia racconta ciò che Maradona è stato per il Napoli, per Napoli ed anche per Pompei. 140 tra i più suggestivi scatti firmati dal fotogiornalista Sergio Siano e circa 100 cimeli originali del campione argentino (tra magliette, scarpe, tute e molto altro) prestati dal Museo Vignati sono la dotazione della mostra “Maradona, il genio ribelle” a Pompei, nel Museo Temporaneo di Palazzo De Fusco, in piazza Bartolo Longo. La mostra resterà aperta fino al 9 giugno.
Le fotografie di Sergio Siano hanno immortalato le più decisive gesta atletiche di Diego per le vittorie del Napoli, ma anche i suoi momenti più “intimi” in cui El Pibe de Oro rimaneva ad allenarsi da solo al Centro Paradiso, lontano dai riflettori, dall’entusiasmo, talvolta straripante dei tifosi napoletani.
Ma anche quegli stessi tifosi e le loro incontrollabili manifestazioni di gioia, in occasione dei trionfi azzurri dell’epoca, sono rimasti impressi nelle immagini del fotoreporter partenopeo. A guardare oggi quelle foto, si capisce che non si limitano a raccontare i successi di una squadra di calcio e del suo leader. Sono, piuttosto, una finestra che si affaccia su un’epoca che non c’è più, scandita dai successi di Maradona, del Napoli e di Napoli.
Ci sono, poi, i cimeli originali del Museo Vignati che fanno della mostra una “stanza delle meraviglie”: si va dalla camicia che Diego indossava il giorno stesso in cui ha messo piede a Napoli al pallone del Mundial ’86; dal giubbotto usato nel riscaldamento prima della semifinale di Coppa Uefa 1989 a Monaco di Baviera al pallone della partita vinta a Torino contro la Juventus nell’anno del primo Scudetto (1987).