“La soluzione ai problemi del Mezzogiorno non può avvenire da un’operazione di ingegneria istituzionale quale è quella dell’Autonomia differenziata”.
Sono le parole di Michele Oricchio, presidente della Corte dei conti, che entra a gamba tesa nel dibattito sul regionalismo e boccia il disegno di legge Calderoli approvato dal governo. La presa di posizione di Oricchio arriva nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile. Il magistrato ha le idee chiare, l’autonomia differenziata votata dal Consiglio dei Ministri è incostituzionale e il suo fondamento , il principio del residuo fiscale, rischia di lasciare intere zone senza risorse per assicurare i livelli essenziali delle prestazioni.
Il grido di allarme è per lo squilibrio tra Sud e Nord, e anche se gli investimenti del Pnrr sono alle porte, il presidente chiama tutti all’attenzione perché gli sperperi e la mala gestione dei fondi sono dietro l’angolo.
“Tutta la classe dirigente meridionale è chiamata ad un’assunzione forte di responsabilità – dichiara Oricchio – l’obiettivo è allontanare il rischio che la spesa pubblica futura possa essere interessata da nuovi sprechi che non favoriscono le concrete esigenze locali”
Intanto la corte dei conti apre uno squarcio sulle colpe mediche, si tratta del fenomeno chiamato “medicina difensiva”, ossia i risarcimenti in favore di pazienti per errore dei camici bianchi, controlli che permetteranno di fare luce sugli sprechi della Sanità in Campania.