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ULTIMA ORA: IL SANGUE DI SAN GENNARO SI È SCIOLTO MIRACOLO AVVENUTO

Il miracolo di San Gennaro, che consiste nella liquefazione del sangue del Santo Patrono di Napoli conservato nelle due ampolle custodite nel Duomo di Napoli, è atteso con grande trepidazione dai fedeli tre volte l’anno: il 19 settembre (festa del santo), il sabato precedente la prima domenica di maggio e il 16 dicembre (anniversario dell’eruzione del Vesuvio del 1631), definito anche miracolo laico. Nel corso degli anni quel prodigio così sentito dal popolo napoletano e dai fedeli del Santo ha assunto anche un’aura di profetica, frutto anche di cosa è successo di grave ogni volta che il sangue di San Gennaro non si è sciolto. Canale 21 è dalla sua fondazione sempre in prima linea nel trasmettere l’avvenuto o mancato miracolo, le celebrazioni legate alla liquefazione del sangue e le manifestazioni di credenze popolari. Tra queste, quando il fenomeno non avviene, i napoletani lo interpretano spesso come presagio di eventi nefasti. Ripercorriamo i principali casi in cui il prodigio non si è verificato e le conseguenze temute, e realmente accadute.

Precedenti storici: gli eventi legati al mancato miracolo

Quando il sangue non si è sciolto, sono spesso seguiti eventi tragici o periodi di grande difficoltà.  Questi alcuni esempi significativi:

  • 1939 e 1940: in questi anni, il mancato miracolo precedette rispettivamente lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e l’entrata in guerra dell’Italia.
  • Settembre 1973: il prodigio non avvenne e poco dopo si verificò una devastante epidemia di colera che colpì Napoli.
  • 1980: il sangue non si sciolse, e pochi mesi dopo la Campania fu sconvolta dal terribile terremoto dell’Irpinia, che causò migliaia di vittime.
  • Dicembre 2016: il sangue rimase solido e, l’anno successivo, si registrarono eventi disastrosi come gli incendi sul Vesuvio e il terremoto di Ischia, che causò morti e feriti.
  • 16 dicembre 2020: nel pieno della pandemia di Covid-19, il mancato miracolo alimentò paure su ulteriori difficoltà per la città e il mondo.

Secondo la tradizione napoletana, il mancato scioglimento del sangue è un cattivo presagio, mentre il prodigio rappresenta una sorta di protezione del santo verso Napoli. Questa visione si collega al ruolo storico di San Gennaro come simbolo di speranza durante calamità naturali ed eventi storici drammatici.

La Chiesa non riconosce ufficialmente la liquefazione del sangue come miracolo, preferendo definirlo prodigio. Questo lascia spazio alla fede popolare, che attribuisce al fenomeno un valore spirituale e protettivo. Per i napoletani, il legame con San Gennaro è così profondo che il mancato miracolo viene vissuto come un momento di grande tensione.

Il culto di San Gennaro ha origini antichissime e si intreccia con la storia della città. Episodi come quello del 1631, quando il sangue si sciolse e si attribuì al santo l’arresto della lava del Vesuvio, hanno rafforzato il legame tra Napoli e il suo patrono. Nei secoli, San Gennaro è stato invocato in momenti di guerra, carestia ed epidemie, rappresentando per i napoletani un rifugio di speranza.

L’attesa del miracolo, soprattutto nelle date tradizionali, è un evento che coinvolge non solo i fedeli ma anche curiosi e turisti, pronti a osservare il rito nel Duomo di Napoli. Quando il sangue si scioglie, il sollievo è tangibile; quando ciò non avviene, l’ansia e il timore di sventure future si diffondono.