In analisi del testo sarebbe un ossimoro, l’accostamento di due termini contrastanti tra loro, che esprimono due significati diametralmente opposti, la Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto, esponente dell’Arte Povera
In analisi del testo sarebbe un ossimoro, l’accostamento di due termini contrastanti tra loro, che esprimono due significati diametralmente opposti, la Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto, esponente dell’Arte Povera. Da un lato posiziona Venere, una delle divinità più celebri e sinonimo, per antonomasia, di bellezza, e dall’altro un oggetto povero, di uso comune, usato principalmente per rimuovere la sporcizia, lo straccio. Un’opera, realizzata con la tecnica dell’assemblaggio, risalente al 1967, che per quanto concerne la statua è costituita da una scultura in acciaio, riproduzione della Venere con mela dello scultore neoclassico danese Bertel Thorvaldsen, e che sarà protagonista di Piazza Municipio dove in questi giorni è in fase di allestimento.
«Napoli contemporanea» è la rassegna nelle quale si inserisce ed è curata da Vincenzo Trione, consigliere del sindaco per l’arte contemporanea e i musei. La volontà è quella di rafforzare il rapporto di Napoli con il contemporaneo attraverso diverse iniziative che toccheranno gli spazi pubblici della città partendo proprio da Piazza Municipio che, sin dalla sua nuova progettazione, si è posta l’obiettivo di poter ospitare installazioni artistiche e non solo. A rendere possibile questo progetto la collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, Foqus-Fondazione Quartieri Spagnoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella.