Nell’era del green e della mobilità sostenibile, la Campania è indietro.
Da un lato la questione del trasporto pubblico locale alimentato, per gran parte, a gasolio. Dall’altro la possibilità di ricaricare un’auto elettrica per strada: una caccia al tesoro senza risultati significativi. Partiamo con ordine. Nella flotta totale campana i bus sono prevalentemente a gasolio, pochi quelli a gas, quelli elettrici si contano sulle dita di una mano. Anm entro il 2026 dovrebbe acquistare 260 nuovi mezzi elettrici per abbassare le emissioni e l’impatto ambientale negativo prodotto dal trasporto su gomma. 180 milioni di euro che il comune di Napoli investirà per il nuovo trasporto pubblico locale a Napoli.
Ma non solo. I problemi sono anche altri. Le colonnine per la ricarica elettrica delle auto in città sono praticamente pochissime su strada. Ricaricare un auto è una odissea. Le colonnine si trovano prevalentemente nei parcheggi come al brin, particolarmente provvisto. Non è possibile però parcheggiare in un certo luogo per ricaricare quanto invece dovrebbe essere possibile farlo agilmente. A Caserta arrivano nuovi mezzi, ne sono 32 ma a gasolio.
Gli unici quattro elettrici sono su Procida. L’unico esempio vero di mobilità sostenibile.