Se i rumori dovuti alla movida sono troppo forti ed invadenti, quindi nocivi per la salute di chi abita nelle vicinanze, e non viene garantito il rispetto alle norme di quiete pubblica, il Comune ha il dovere di pagare i danni.La sentenza – che potrebbe avere conseguenze enormi per i bilanci dei Comuni è stata emessa dalla Cassazione a cui si è rivolta una coppia che vive nel centro storico di Brescia. Una sentenza che ha dato una spinta ai comitati cittadini di tante altre città, Napoli compresa. Qui sono già due i procedimenti contro Palazzo San Giacomo che riguardano Piazza Bellini e Piazza San Domenico e presto, se non verranno ascoltati, se ne potrebbe aggiungere un terzo, quello del comitato Chiaia Viva e Vivibile. Lo scorso anno a Chiaia è stata realizzata una rilevazione dei decibel all’interno degli appartamenti di alcuni residenti ed è emerso che il limite massimo di rumori consentiti è stato sforato del 70%. Inoltre il rumore atropico, quello generato dalle persone, è risultato più forte di quello della musica dunque la responsabilità è del Comune. Gli imprenditori si difendono sostenendo l’impossibilità di controllare ciò che accade sul suolo pubblico come il vociare della gente. I residenti hanno diritto al riposo come i giovani al divertimento e gli imprenditori del by night al lavoro, spiegano.