Il gup di Napoli ha rinviato a giudizio il carabiniere imputato dell’omicidio volontario di Ugo Russo, ucciso la notte del 29 febbraio del 2020, nei pressi del borgo di Santa Lucia, a Napoli, mentre tentava di mettere in atto una rapina ai danni del militare insieme ad un complice.
Il carabiniere ha sempre detto – e lo ha sostenuto anche oggi in sede di dichiarazioni spontanee – di avere sparato per legittima difesa, poiché l’aggressore gli stava puntando contro un’arma. L’agente dell’Arma era presente durante la decisione. Presenti in aula ,come per le altre tappe del procedimento, anche i genitori della giovane vittima, difesi dagli avvocati Giovanni Fusco, Antonio Mormile e Domenico Di Donato. La madre alla vista del carabiniere ha accusato un malore.
“Chiediamo la verità su ciò che è accaduto. Abbiamo sempre avuto pienamente fiducia nella magistratura. Oggi dopo quasi tre anni e mezzo torniamo a casa con la speranza di sapere quella sera cosa è veramente successo”. Ha commentato il padre di Ugo Russo