Ultimo appuntamento con il “Laboratorio di Produzioni Audiovisive, Teatrali e Cinematografiche” ideato e diretto dal Prof. Francesco Giordano. Maurizio Gemma, Direttore della Film Commission della Regione Campania, è stato l’ospite di turno
Ultimo appuntamento con il “Laboratorio di Produzioni Audiovisive, Teatrali e Cinematografiche” ideato e diretto dal Prof. Francesco Giordano. Maurizio Gemma, Direttore della Film Commission della Regione Campania, è stato l’ospite di turno, la tessera che mancava per completare lo splendido “mosaico” realizzato dal Prof. Giordano che non sfigurerebbe nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe di Ravenna. D’altronde, come acutamente osservava Jean Cocteau, “il cinema è un’arte che per esistere ha bisogno di un apparato industriale”. Ragion per la quale a calare il sipario sul “Laboratorio di Produzioni Audiovisive” non poteva che essere Maurizio Gemma che nella sua qualità di Direttore della Film Commission Campania ha creato i presupposti per fare della Campania uno stabile set a cielo aperto, un ecosistema ideale per le produzioni audiovisive, con le conseguenti positive ricadute economiche, occupazionali e di promozione del territorio di una Campania di nuovo “felix” anche grazie al successo di pubblico e di critica di tante produzioni, da “L’amica geniale” a “Gomorra” passando per il blockbuster “Benvenuti al Sud”. Del resto, la magia della Settima Arte favorisce la fidelizzazione e una tale immedesimazione degli spettatori da indurli ad andare in pellegrinaggio nei luoghi che fanno da sfondo alle serie e ai film che più li hanno appassionati. Un incontro-lezione, quindi, che non solo ha incuriosito ma che ha anche rallegrato gli studenti per l’annuncio di Maurizio Gemma che finalmente, dopo una lunga gestazione, vedranno la luce la “Scuola Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo”, che formerà le future maestranze del comparto audiovisivo, e il Distretto Campano dell’Audiovisivo, con tanto di incubatore di start-up, per far sì che, dopo la Hollywood sul Tevere negli anni ’60, possa sorgere una Cinecittà all’ombra del Vesuvio.
Termina, dunque, in grande stile il Laboratorio del Prof. Francesco Giordano. Un’edizione segnata da numeri record, oltre 160 gli studenti prenotatisi, e da un parterre di ospiti di assoluto spessore come nella migliore tradizione del “Laboratorio di Produzioni Audiovisive”. Un’edizione caratterizzata anche dalle novità della strutturazione del Laboratorio in due moduli, con quello dedicato alle “Tecniche del linguaggio giornalistico” che ha fatto da prologo a quello dedicato al comparto dell’audiovisivo, perché in fondo fare cinema è essenzialmente “comunicare” un’emozione, e della rassegna di corti che ha reso giustizia a una realtà dalla grande effervescenza creativa ma sconosciuta ai più. Un Laboratorio che è durato quanto un cortometraggio ma la cui formula didattica, incentrata sul diretto coinvolgimento degli studenti nelle attività laboratoriali e dal loro confronto con esperti di provata competenza, promette di continuare, sotto altre forme, ad alfabetizzare e a formare i futuri professionisti della Settima Arte per un tempo lungo quanto un prodotto a lunga serialità. Insomma, riecheggiando l’epitaffio di una stella di prima grandezza dello show business come Frank Sinatra, ”il meglio deve ancora venire”.