Quel morto nel viaggio per Napoli si poteva evitare. A parlare è Gorden Isler, presidente della Sea-Eye, nave tedesca sbarcata ieri pomeriggio al porto di Napoli con a bordo 106 profughi. “I porti della Sicilia meridionale potevano essere raggiunti molto prima. Il governo italiano deve smetterla di rendere più difficoltoso il lavoro delle organizzazioni di soccorso in mare e quindi di prolungare anche la sofferenza delle persone in cerca di protezione” scrive in una nota il presidente della Sea Eye che conclude “tutte le risorse governative e civili disponibili devono essere utilizzate per prevenire il maggior numero possibile di morti. E’ un crimine in corso contro l’umanità”. Il riferimento è al decesso di uno dei naufraghi soccorsi nel Mediterraneo dalle nave. Il migrante deceduto era stato evacuato, assieme ad un’altra persona in precarie condizioni di salute, prima dell’arrivo della nave al porto partenopeo, assegnato d’urgenza dopo una prima indicazione su Pesaro. 106 in tutto i profughi arrivati ieri a Napoli tra cui 35 bambini. Tra loro c’è anche un neonato. 22 i minori non accompagnati. Tante le storie strazianti tra cui quella di un bambino di 8 che ha viaggiato con la salma della madre e che nel naufragio ha perduto anche le due sorelline. Tutti i migranti, tranne quelli ospedalizzati, staranno per un paio di giorni all’ex covid center dell’ospedale del mare. I minori non accompagnati invece già da oggi dovrebbero essere ospitati dal Comune in una struttura di Miano.