Nuovo capitolo della vicenda relativa alle indagini sulla morte di Tiziana Cantone, la 31enne trovata senza vita, con un foulard al collo, il 13 settembre 2016, nell’abitazione della madre, a Casalnuovo.

La sua morte fu collegata alla diffusione in rete, a sua insaputa, di alcuni video personali. Le nuove investigazioni sono scattate a seguito della decisione del Giudice per le indagini preliminari di Napoli Nord Raffaele Coppola, che ha accolto l’opposizione presentata dai legali di Teresa Giglio, madre della vittima, Gianluca Condrò, Stefano Marcialis ed Emiliano Iasevoli contro la richiesta di archiviazione. Tiziana Cantone fu trovata dalla zia quando era ormai morta, classificata subito come suicidio.

Sulla salma non fu fatta autopsia. La madre non ha però mai creduto a tale ipotesi. Per il Gip “lo stato scheletrico del corpo, riesumato nel maggio 2021 rende impossibile qualsivoglia valutazione sulle consulenze di pm e parte offesa”; mentre hanno valore le consulenze relative alla dinamica della morte, che hanno messo in dubbio l’ipotesi del suicidio. Si può ipotizzare una metodica asfittica riconducibile a strangolamento al pari di un soffocamento.

Determinante anche quanto fatto notare dai consulenti nominati dai tre avvocati, secondo cui i consulenti della Procura avrebbero omesso di effettuare in sede di autopsia l’esame sulla cosiddetta “vitalità del solco”, che può dire se la morte è causata “da una meccanica di impiccamento o strangolamento”. Dunque per il gip la tesi del suicidio non prevale su quella dell’omicidio, per cui la Procura deve effettuare “nuove indagini nel termine di 90 giorni”.

DiRedazione

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